Enrico Zucchiatti e la BDL Correggio insieme fino al 2024

CORREGGIO (Reggio Emilia) – Enrico Zucchiatti si lega al Correggio Hockey fino al 2024. La prima squadra, che militerà nel campionato di Serie A1 per il terzo anno di fila, ripartirà dal suo capitano, che sarà tra i dodici giocatori che comporranno il roster. Per Zucchiatti sarà la settima stagione con la casacca biancorossoblu: dopo 28 partite disputate (25 in stagione regolare e tre nei playoff), 5 gol segnati (4+1) e otto assist nell’annata 2020/21, il suo legame con la città di Correggio si consolida sempre più. Sempre a inizio mese il giocatore si è trasferito definitivamente nel centro cittadino per vivere insieme alla compagna e, con questa decisione, abbracciare ancor di più la nostra terra.

“Possiamo dire che Correggio sia diventata la mia città d’adozione – ha dichiarato il friulano, nativo di Pordenone – Si vive molto bene qui e abbiamo tutto a disposizione. Sto già imparando alcune parole di dialetto, come “A tal deg” (“Te lo dico”, ndr)… Tornando seri, è stata una scelta facile e non ho avuto dubbi nell’accettare la proposta del club. Questa è una società organizzata, seria e come questa ce ne sono poche in Italia”. Non manca un passaggio sulla prima squadra e sugli obiettivi per il prossimo campionato. “Mi aspetto un torneo difficile – prosegue – Tutte sono attrezzate bene, noi siamo una squadra nuova e non vedo l’ora di iniziare. Il nostro obiettivo è chiaramente quello di salvarci: bisognerà guardare solamente in avanti, non dobbiamo fare l’errore di voltarci indietro e pensare a quanto fatto nella scorsa annata. Mi auguro di fare un’ottima stagione”. 

Il lavoro di Enrico Zucchiatti, che ha compiuto 25 anni lo scorso 21 gennaio, proseguirà anche nell’attività del Settore Giovanile del Correggio Hockey: il capitano della prima squadra guiderà anche quest’anno le formazioni Under 15 e Under 17. Lo scorso anno le due compagini hanno raggiunto rispettivamente la finale del campionato di categoria e il terzo posto della Coppa Italia. I gradi di capitano e le responsabilità per quanto riguarda i ragazzi più giovani non sono un peso. “Sono un onore, non un macigno – ha detto – Spero di conservarli per diverso tempo. Mi diverto molto ad allenare i ragazzi. Voglio essere un punto di riferimento per loro: è una responsabilità che sento e sono orgoglioso di averla”.

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