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Conosciamo meglio i giocatori della BDL Correggio – Alvaro Osorio

CORREGGIO (Reggio Emilia) – L’ultimo sigillo del mercato. Un numero di maglia che ha un significato speciale. Il Salone delle Capriate, cuore di Palazzo dei Principi e contenente oltre 15.000 volumi scritti tra il 1400 e il 1800, ha ospitato la prima intervista di Alvaro Osorio da giocatore della BDL. Dopo l’esperienza con Sarzana dello scorso campionato, che lo ha portato a segnare 8 reti in 22 partite, l’obiettivo è fare un passo in avanti dopo la precedente annata. “E’ stata una stagione bellissima dove sono stato a contatto con giocatori importanti – ha confessato Osorio, riferendosi al club ligure – Il quarto posto in campionato e la finale di Coppa WSE sono stati momenti importanti che non dimenticherò. Ora però sono motivato a giocare qui a Correggio: mi trovo molto bene qui e anche con i nuovi compagni. Vogliamo fare bene, divertirci e centrare i playoff. Quello è l’obiettivo”.

Correggio che fa rima con Cile, vista la presenza del tecnico Pablo Jara, dell’allenatore della formazione di A2 Toto Bastias e del compagno di squadra Gabriel Tudela. “Ci sono tanti cileni, è come essere a casa mia – ammette scherzando Osorio – Quando quest’estate Pablo Jara mi ha chiamato per venire qui, gli ho detto di sì in mezz’ora. Anzi, forse ci ho messo solo due minuti (ride, ndr)”. Lo stesso tecnico della BDL è uno degli idoli di casa Osorio, così c’è tanta ammirazione per Gabriel Tudela. “Verissimo – ammette – La mia famiglia è amica con quella di Pablo (Jara, ndr) e fin da piccolo vedevo le foto di lui giocatore. L’ho ammirato molto e si parla molto di lui in Cile. Per quanto riguarda Gabriel, è come se facesse parte della mia famiglia dato che è il migliore amico di mio fratello. Anzi, è come se fosse un altro fratello per me”.

Una storia particolare è quella legata alla scelta del numero di maglia. Quel 76 che ha un doppio significato: il 7, quello che lo ha accompagnato da sempre, a cui viene aggiunto il 6, numero che è stato sulle spalle di un amico cileno che ora non c’è più. “E’ morto un amico con cui ero legato da sempre – ha confessato con un pizzico di emozione – Giocava a hockey ed era un attaccante come me. Gli volevo bene ed ero affezionato a lui. Da quest’anno ho scelto di accompagnare il mio numero al suo, per sentirlo sempre vicino a me in ogni momento della mia carriera. Sono certo che lo sarà”.